C’era un tempo in cui gli scultori finivano quasi tutti i giorni sui giornali. Perché quando si scopriva una nuova opera, in marmo o in bronzo, l’apparizione veniva sentita come un evento collettivo, espressione di un pensiero in qualche modo condiviso. C’era un tempo in cui di scultura e di arte si discuteva in maniera accesa in osteria. C’era un tempo in cui si concepivano nuove immagini per raccontare del passaggio dalla vita alla morte, cercando di superare quello che era vissuto come un tabù, o in cui si valicavano in maniera coraggiosa i confini dell’eros per esprimere il dramma del distacco. C’era un tempo in cui la città era interessata a tutto ciò, e poi ci fu un lungo tempo in cui si lasciò cadere su quest’arte e i suoi contenuti uno spesso strato di polvere.
Quando abbiamo fondato nel 2013 l’Associazione Mario Salazzari, il nostro desiderio è stato di togliere tutta questa polvere, ripulire metaforicamente opere davanti alle quali da lungo tempo passavamo con distrazione e far riemergere storie di sculture e di scultori nella Verona tra ‘800 e ‘900: di chi “emigrò” in una Milano italiana perché ricercato dalla polizia in una Verona austriaca, di chi partì verso le Americhe per poter lavorare con maggior fortuna, di chi fu osannato come un dio, discendente da Canova e poi morì in povertà, di chi fu imprigionato per aver difeso con troppa enfasi la sua arte, di chi ha sacrificato le sue mani nella lotta al fascismo, di chi mise la sua arte a servizio di un ideale comune, tentando di riparare le inguaribili ferite lasciate dalla Grande Guerra.
Oltre al presente portale e ai due portali www.archivio-scultura-veronese.org (che si va componendo con le biografie e le opere degli scultori veronesi tra ‘800 e ‘900), e www.archiviospazzi.it (dove viene ricostruita l’opera del ramo veronese della famiglia di scultori Spazzi, originari della Val d’Intelvi), abbiamo curato le pubblicazioni che si possono visionare o scaricare dalla sezione relativa dei tre siti.
Siamo un gruppo di appassionati che si dedicano alle ricerche sulla scultura veronese dell’800 e del ‘900 con competenze diverse, dagli storici dell’arte (Camilla Bertoni e Gabriella Bologna), agli architetti e storici dell’architettura (Libero Cecchini, Silvia Borgo e Maddalena Basso), fotografi (Silvano Zago) e ricercatori (Luca Tommasoli e Daniele Zago).